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Oltre a fornirci interessanti letture, gli
astronomi e gli storici che registrarono le eclissi centinaia di anni
fa ci offrono un altro prezioso contributo. Come si sa il periodo di rotazione della Terra su se stessa, la durata di un giorno cioè, non è costante, ma varia lentamente nel tempo. La variazione, un rallentamento, è essenzialmente dovuta alle forze di marea esercitate dal Sole e, soprattutto, dalla Luna. Questo rallentamento viene in parte compensato da un'accelerazione dovuta a meccanismi diversi come le interazioni elettromagnetiche fra il nucleo ed il mantello terrestri, la diminuzione del livello delle acque oceaniche o una possibile espansione del nucleo della Terra.
Questa differenza fra il "tempo medio" e
il "tempo vero" è di grande importanza non solo per gli astronomi
ed i loro calcoli di posizione, ma anche per tutte le altre attività
umane legate a ore, calendari e spostamenti su terra, acqua e aria. Uno dei pochi altri metodi disponibili per lo studio di queste differenze su scale di tempo più lunghe è lo studio delle eclissi antiche. Consideriamo ad esempio l'eclissi di Sole del 136 a.C., totale a Babilonia e registrata molto accuratamente su alcune tavolette cuneiformi.
Se proviamo a calcolare le circostanze di questo evento supponendo nei nostri calcoli che la rotazione della Terra sia e sia sempre stata uniforme, troviamo che la fascia di totalità dell' eclissi passa a circa 40° di longitudine ad ovest di Babilonia, quasi 3500 km. Tradotto in ore il nostro orologio atomico ideale sarebbe in anticipo di quasi 3 ore; in altri termini, la Terra è "in ritardo" di quasi tre ore rispetto a poco più di duemila anni fa. Uno studio delle registrazioni affidabili di eclissi antiche, per la maggior parte cinesi e arabe ha portato alcuni studiosi (in particolare F.R. Stephenson, vedi il suo libro Historical Eclipses and Earth's Rotation, Cambridge Univ. Press, 1997) a dedurre che la durata del giorno si allunga di poco più di un millisecondo e mezzo (circa 1.7) per secolo. Sembrerebbe un valore insignificante, ma l'effetto è cumulativo, il nostro pianeta ritarda di circa 45 secondi al secolo, quasi un quarto d'ora per millennio rispetto ad un ipotetico movimento perfettamente uniforme. La tabella che segue riassume i dati di variazione
per gli ultimi 3000 anni.
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Per concludere ecco una lista di tutte le eclissi totali di Sole visibili in Italia da quella descritta da Diodoro Siculo (310 a.C.) ai primi del 1600 insieme con la fonte, quando ne esiste una affidabile, in cui l'evento è citato o descritto (l'ora indicata è quella del massimo oscuramento del Sole).
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Rodolfo Baggio
- 1999