Siti
Astronomici   
Starmap
http://www.mtwilson.edu/Services/StarMap/
Astrofili e amanti del cielo hanno a disposizione generalmente un
buon atlante da consultare e sul quale seguire i fenomeni di loro
interesse. Chi vuole semplicemente togliersi qualche curiosità,
o, anche se con biblioteca ben fornita, avere accesso a una carta
del cielo personalizzata, può utilizzare StarMap.
Il servizio è fornito dall’Osservatorio di Mt. Wilson, uno
dei più prestigiosi del mondo.
Un semplice modulo permette di scegliere la località dell'osservatore,
la data e l'ora, la magnitudine limite. Pochi secondi, e la mappa
viene spedita al richiedente sotto forma di file postscript pronto
per la stampa (o la visualizzazione con programmi tipo Ghostscript)..
I più esperti saranno curiosi di sapere che il servizio è
effettuato da un programma in fortran che fa i calcoli e produce la
mappa finale.
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Planetari virtuali
Home Planet è uno dei software astronomici più
diffusi e meglio costruiti, ed è completamente gratuito. Your
Sky (http://www.fourmilab.ch/yoursky/)
è la versione interattiva su web di Home Planet.
Compilando semplici moduli è possibile avere una rappresentazione
del cielo in ogni epoca e da ogni punto della Terra.
Si possono avere le posizioni di pianeti, comete, asteroidi. C'è
anche un "telescopio virtuale" che può essere puntato in una
certa direzione o su oggetti celesti scelti da un apposito catalogo.
Dalle pagine del web si può poi accedere al download di Home
Planet e di altri programmi astronomici.
Altro
esempio di planetario online è Sky Calendar (http://www.skycalendar.com/).
Anche in questo caso, una semplice interfaccia interattiva permette
di scegliersi la carta del cielo che si desidera, in base a posizione
geografica, data, ora e definizione del tipo di astri che si vogliono
rappresentati.
Sky Calendar propone anche una versione "locale" del
suo software, che è poi un applet Java.
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The NASA Astrophysics Data System
http://adswww.harvard.edu/
La circolazione del sapere è sempre stata di importanza fondamentale
per la ricerca scientifica. E a ben vedere lo strumento "web" è
nato proprio per questo scopo. Bell'esempio di come si può
agire in questo senso è l'ADS della NASA. E' un grosso database
che contiene qualche centinaio di migliaia di abstract di articoli
scientifici pubblicati. Molti di questi articoli possono essere scaricati
in diversi formati: immagine gif, PDF, postscript. Gli argomenti trattati
sono: astronomia e astrofisica, strumentazione, fisica. Oltre a questa
importante fonte di informazioni, l'ADS offre una biblioteca digitale
con il testo completo di alcuni libri, una raccolta, pressoché
completa, di cataloghi astronomici e la possibilità di effettuare
ricerche su altri archivi di dati astronomici.
Le funzionalità di ricerca sono abbastanza complesse, ma il
sistema ha una chiara ed esaustiva pagina di help.
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Astronomical Software & Documentation Service
http://asds.stsci.edu/asds/
Il panorama del software per l'astronomia è
fra i più ricchi e multiformi. Una guida che aiuti ad orientarsi
e a scegliere ciò che più si avvicina alle esigenze
e ai desideri dell'appassionato è quindi la benvenuta.
L'ASDS (Astronomical Software & Documentation Service)
offre delle recensioni, chiare e ben fatte, di molti dei software
disponibili, freeware, shareware o commerciali.
Inoltre, permette di consultare una ricca collezione di manuali e
di documentazione di telescopi, strumenti, ecc.
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Un calcolatore astronomico online
http://w3.one.net/~rback/frames.html
Fasi Lunari, eclissi di luna, sciami meteorici, posizioni dei pianeti;
se volete avere dati di questo genere ci sono tre possibilità:
comprare un buon testo e farsi i conti, trovare un software tra quelli
distribuiti in rete che dia ciò che volete, utilizzare un servizio
online.
Astronomy Calculator è uno di questi servizi.
Dedicato a chi non ha voglia e tempo di scriversi programmi ad-hoc,
a chi li scrive e vuole verificare i suoi calcoli, a chi non vuole
o non può utilizzare software specifici…
Pochi dati richiesti (data, ora) e i risultati sono lì da vedere.
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Un atlante celeste (1826)
http://www.stub.unibe.ch/stub/koenig/celestial.html
Franz Niklaus König (1765-1832) artista bernese, si specializzò
nella produzione di paesaggi "trasparenti". Un diafanorama, così veniva chiamato, era costruito intagliando un
pezzo di carta robusta, in modo che, attraversato dalla luce, proiettasse
il paesaggio disegnato sulle pareti di una stanza. Con questa tecnica,
König costruì nel 1826 un atlante celeste. Basandosi sull'atlante
di Fortin e Flamsteed pubblicato qualche decennio prima (1776), egli
produsse una ventina di "tavole" che mostravano le costellazioni e
le stelle principali (fino alla 5a magnitudine).
Oggetto unico nella storia dell'arte e dell'astronomia, l'atlante
dovette, all'epoca, avere un certo successo (se ne conoscono una ventina
di esemplari), ma fu poi dimenticato.
Riscoperto in anni recenti, un esemplare è stato esposto in
una mostra al Museo delle PTT Svizzere.
Le pagine web riportano la riproduzione di tutte le tavole.
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Eclissi
http://www.earthview.com/
Portatori di sventure o segni benevoli della divina provvidenza, le
eclissi di sole hanno ispirato l'immaginazione dell'uomo per migliaia
di anni.
Fra pochi mesi, l'11 Agosto 1999, in Europa sarà visibile l'ultima
eclissi totale di sole del secolo, pardon, del millennio.
Per prepararsi ad affrontare il fenomeno molto si è scritto,
si scrive e si scriverà.
Un riferimento interessane è Earthview. Principalmente
basato sul libro Eclipse di Bryan Brewer, sul web si possono trovare
riferimenti storici, miti, leggende, link ad altri siti, consigli
di viaggio, ecc.
Notevoli le pagine dedicate ad eclissi future, scelte fra quelle che
possono offrire mete turisticamente allettanti, o che mostrano coincidenze
particolari (nel tempo e/o nello spazio) o che hanno peculiari caratteristiche.
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Atlanti Celesti
http://www.lhl.lib.mo.us/pubserv/hos/stars/welcome.htm
Lo studio e l'osservazione del cielo affascinano l'umanità
da migliaia di anni. E da migliaia di anni l'uomo ha cercato di rappresentare
i corpi celesti in forme utilizzabili per il loro studio o per motivi
didattici, o più semplicemente per motivi artistici o estetici.
Fra la metà del 1500 e gli inizi del 1800, la produzione di
atlanti celesti coniuga il "rigore" scientifico con l'espressione
artistica. Il risultato è la produzione di oggetti di incomparabile
valore.
Questa "Età d'oro" delle rappresentazioni del cielo è
ben rappresentata in "Out of this World", catalogo di una mostra tenutasi
un paio d'anni addietro all'americana Linda Hall Library.
Il web contiene forse la più bella raccolta (online) di immagini
tratte da queste opere. Una quarantina di atlanti vengono presentati
con brevi note esplicative e alcune fra le immagini più belle.
Molte le cose notevoli.
Un paio, giusto per stuzzicare la curiosità:
"De le stelle fisse" di Alessandro Piccolomini, pubblicato
in Venezia nel 1540. Viene considerato il primo atlante celeste "moderno".
A differenza di tutti gli altri, le carte riportano solo le stelle,
senza linee che le congiungano per mostrare le note figure delle costellazioni,
né disegni di personaggi mitologici o leggendari.
"Coelum stellatum Christianum" di Julius Schiller, pubblicato
in Augsburg nel 1627 e "Harmonia macrocosmica" di Andreas Cellarius,
pubblicato in Amsterdam nel 1661. Tentativi rimasti unici, e non più
seguiti, di sostituire con nomi "cristiani" le denominazioni di origine
"pagana" delle costellazioni. Così Cassiopeia diventa Maria
Maddalena, Auriga S.Gerolamo, Perseo S. Paolo, ecc.
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Atlanti Celesti (2)
Gli atlanti celesti del periodo fra il 1500 e il
1800 sono fra i più bei libri che siano mai stati stampati.
Tentativi, a volte splendidamente riusciti, di fondere conoscenze
scientifiche e tradizioni mitologiche, in forme artistiche di notevole
valore.
Molti di queste opere si possono trovare online. Sul web dell'Osservatorio
di Brera nella sezione Cælum et terra (http://mahler.brera.mi.astro.it/),
ad esempio, sono consultabili integralmente alcuni fra gli atlanti
storici conservati presso l'Osservatorio: quelli celesti di Hevelius,
Doppelmeyr e Flamsteed e quello terrestre di Sanson. (vedi anche la
scheda Rappresentazioni del cielo)
Ma se qualcuno avesse voglia di possedere qualche "copia" di queste
opere, possiamo consigliare l'acquisto di due CD-Rom veramente interessanti.
Il primo è "Atlas Coelestis" di Davide Neri,
rintracciabile via email a: ban2280@iperbole.bologna.it Qui vengono presentati undici atlanti, da Hygino ad Argelander, passando
per Bayer, Flamsteed, Bode, solo per citarne alcuni, con tutte le
illustrazioni.
L'ipertesto è ben costruito e consente ricerche trasversali;
si può, ad esempio, scegliere una costellazione e vederne le
rappresentazioni in tutte le opere citate.
L'altro è il
raro "Uranographia Britannica" di John Bevis. Prodotto
verso il 1750, ne fu stampata qualche copia solo dopo la morte dell'autore
nel 1771. Se ne conoscono solo 16 copie. Quella riprodotta nel CD,
insieme con molto altro materiale informativo, è stata ritrovata
nella biblioteca della Manchester Astronomical Society nel 1998. All'indirizzo http://www.u-net.com/ph/mas/bevis/cd-rom.htm
si possono avere tutte le indicazioni per l'acquisto.
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The Bradford Robotic Telescope
http://www.eia.brad.ac.uk/btl/
http://www.telescope.org
Possedere un telescopio, usarlo ogni sera per osservare e fotografare
il cielo è il desiderio di ogni astrofilo.
Ma un buono strumento ha costi non proprio accessibilissimi; le nostre
aree abitate hanno un tasso di inquinamento luminoso che impedisce
qualunque tipo di osservazione (a volte anche a occhio nudo, figurarsi
con un telescopio); il tempo che abbiamo a disposizione è sempre
troppo poco…
Il Bradford Robotic Telescope viene in aiuto agli appassionati.
Si tratta di uno strumento di 46 cm di diametro (riflettore Newtoniano),
dotato di camera CCD, con montatura altazimutale, situato sui monti
del West Yorkshire, in Inghilterra. Il telescopio è completamente
robotizzato e un sistema di sensori gli consente anche di "decidere"
se le condizioni atmosferiche sono favorevoli all'osservazione.
La caratteristica
più interessante è che l'interfaccia per dialogare col
telescopio è sul web. L'utente registrato (la registrazione
è gratuita) può chiedere di fotografare una qualunque
zona del cielo.
La richiesta viene accolta, sequenzializzata, schedulata ed eseguita
appena le condizioni operative lo consentono. Il risultato può
essere scaricato direttamente dal web. (in fugura un esempio: la galassia
Whirlpool - M51)
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Il Cielo in 3D
http://www.astro.wisc.edu/~dolan/vrml/catalog.html
Se il vostro browser è dotato di un plugin
VRML come Cosmo, queste pagine sono un interessante esperimento.
L'autore ha trasformato un paio di cataloghi di stelle (fra cui il
noto Yale Bright Star Catalogue) in versione tridimensionale
in formato adatto alla visualizzazione in realtà virtuale.
La versione completa del catalogo è un po' grossa da scaricare
e un po' lenta da visualizzare, ma l'effetto è decisamente
notevole.
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Il catalogo di Messier
in inglese: http://seds.lpl.arizona.edu/messier/
in italiano: http://astrolink.mclink.it/messier/Messier.html
Charles Messier (1730-1817), astronomo francese, era un cacciatore
di comete. Mestiere che, a quei tempi, poteva assicurare fama e onori.
Per evitare errori di identificazione, decise di compilare un catalogo
di quegli oggetti celesti che, vista la poca definizione dei telescopi
del tempo, potevano essere scambiati per comete. La sua opera divenne
invece famosa per il suo contenuto, è la prima lista completa e affidabile
di alcuni fra gli oggetti più belli nel cielo: nebulose, ammassi stellari,
e galassie. E' l'inizio della storia della scoperta del cielo profondo.
I due web (il mirror italiano è la traduzione fedele dell'originale
americano) costituiscono un'ottima guida ai 110 oggetti del catalogo.
Ognuno di essi ha una pagina ricca di informazioni e di link a immagini
di tutti i tipi e dimensioni, comprese le splendide fotografie dello Hubble Space Telescope.
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L'Astrolabio è uno strumento antico e molto usato da astronomi e astrologi fino
alla metà del XVII secolo. Antenato dei moderni planisferi, esso consentiva
la soluzione di numerosi e complessi problemi di calcolo delle posizioni
degli astri, di calendario e di misurazione di angoli e distanze.
I principi generali di costruzione erano stati descritti dagli studiosi
greci intorno al primo secolo a.C., ma è con lo sviluppo dato dagli
astronomi arabi intorno al 1000 d.C. che lo strumento acquista popolarità.
Costruito generalmente in ottone, fra i 10 e i 20 cm di diametro,
era molto spesso arricchito da decorazioni e disegni.
Martin Brunold, artigiano svizzero, astrolabienmacher, propone in Rete le sue
creature:
(http://home.sunrise.ch/dbruno1/astrolabes/index.html)
splendide riproduzioni, fatte a mano, di astrolabi costruiti fra il
1000 e il 1600. Con una cifra oscillante fra i 400 e i 2000 $ e qualche
settimana di tempo è possibile avere a casa propria uno di questi
gioielli. Il sito di Brunold contiene magnifiche immagini delle sue
realizzazioni.
Chi voglia conoscere meglio questo strumento e la sua storia pu=
consultare il sito di James E. Morrison Janus (http://www.astrolabes.org/), sul quale è possibile trovare
la versione moderna di questo antico strumento:
The Electric Astrolabe (http://www.astrolabes.org/electric.htm), un programma
gratuito che ne riproduce tutte le funzioni.
I dettagli tecnici del disegno
e della costruzione (richiedono una buona conoscenza di geometria
e trigonometria) si trovano su:
"Costruzione ed uso dell'astrolabio"
(http://www.arcetri.astro.it/CDAs/
quaderni/ astrolabio/index.html),
pagine preparate degli astronomi dell'Osservatorio fiorentino di Arcetri.
Usare un astrolabio richiede un po' di pratica e buone istruzioni.
Per queste si pu= usare quello che è considerato il primo manuale tecnico in lingua inglese
della storia:
"A Treatise on the Astrolabe"
(http://art-bin.com/art/oastro.html)
scritto da Geoffrey Chaucer intorno al 1391.
Su Gallica, progetto della Bibliothéque Nationale
de France
(http://gallica.bnf.fr/) si trova, infine, una riproduzione
digitalizzata del "Trattato della composizione e fabbrica dell'Astrolabio
e del suo uso" di Johann Stöffler, nella traduzione francese di Iean-Pierre
de Mesmes, stampato a Parigi "Avec privilege du Roy" nel 1560.
Il libro è liberamente consultabile e scaricabile in formato PDF
(circa 20 MB). A patto di conoscere il francese del XVI secolo, la
lettura di questo testo permette di avere tutte le nozioni necessarie
per emulare l'astrolabienmacher svizzero.
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